Desideriamo aggiornare i cittadini sullo stato delle attività sul compostatore elettromeccanico, acquisito dal Comune attraverso la partecipazione ad un bando regionale del 2011 e, in particolare, sulla conclusione della fase sperimentale avviata ormai un anno fa.
Come già in precedenza comunicato, l’esercizio sperimentale del compostatore aveva fondamentalmente lo scopo di:
- determinare alcuni parametri fondamentali di funzionamento dell’impianto e dell’interno ciclo di trattamento, da utilizzare come dimensionamento in un futuro affidamento della gestione del servizio;
- acquisire le conoscenze necessarie per il corretto funzionamento del sistema, e del ciclo nel suo insieme, nello specifico contesto canalese;
- valutare l’impatto economico (costi di esercizio e possibili risparmi indotti) in un contesto “controllato”, in modo da avere elementi attendibili nelle future stime in sede di pianificazione;
limitando il funzionamento a 80 tonnellate/anno di umido trattato, rispetto alle 200 potenziali possibili per l’apparato, su una base di un’utenza campione.
Ad oggi la fase sperimentale si può considerare conclusa, avendo di fatto raggiunto gli obiettivi che si era posta e dopo aver prodotto una Relazione tecnica come impegno assunto dal Comune in sede di avvio della sperimentazione. Con il completamento dell’esercizio sperimentale anche la distinzione tra “utenza campione” e “utenza ordinaria” non ha più motivo di esistere, per cui la consegna gratuita dei sacchetti per l’umido da parte del Comune decade.
La Relazione dettaglia tutti i risultati ottenuti, i problemi incontrati e i miglioramenti necessari ai fini di un corretto ed efficace funzionamento del compostatore, arrivando a delle conclusioni che qui sinteticamente riportiamo, rimandando alla Relazione per i dettagli:
- il compostatore, sulla base caratteristiche tecniche/costruttive e delle recenti normative circa il compostaggio di “prossimità” (cioè vicino a chi produce il rifiuto organico) è classificato come “compostaggio locale”, modalità che non permette di avere il massimo dei benefici rispetto ad altre come l’autocompostaggio e il compostaggio di comunità, ma che rappresenta comunque un’opportunità per la nostra Comunità di chiudere il ciclo di gestione dei propri rifiuti in ambito locale, con i vantaggi che questo comporta;
- l’avvio del compostatore a regime non può prescindere dalla disponibilità di infrastrutture a supporto per un corretto ed efficace funzionamento, come ad esempio un’area di stoccaggio e maturazione o di essicazione del verde. Infrastrutture non previste nel progetto iniziale e quindi tutte da realizzare. Non solo: sono da adeguare gli impianti esistenti (elettrico, idraulico, raccolta acque prima pioggia, etc.), e da prevedere apparati aggiuntivi, come ad esempio il bio-filtro, necessario per abbattere gli eventuali cattivi odori;
- il corretto funzionamento a regime del compostatore necessita di una gestione continua tale da richiedere un adeguato numero di personale dedicato e opportunamente formato;
- durante la fase sperimentale si sono verificati vari guasti all’impianto, che ne hanno comportato la non regolarità di funzionamento, anche con conseguenze sulla qualità del compost prodotto, rendendone problematica la distribuzione. Una messa a regime del compostatore non può prescindere da un adeguato contratto di assistenza e manutenzione sui possibili guasti, che andrà computato sul piano economico dell’opera.
Sulla base dei punti sopra esposti, ma anche su altre importanti considerazioni che per brevità non si riportano in questa comunicazione, si è deciso di sospendere ogni attività operativa sul compostatore e di:
- procedere ad uno svuotamento del cilindro per i motivi che sono descritti in Relazione;
- attendere il completamento dei lavori di ampliamento e completamento del Centro di Raccolta, già finanziato e in esecuzione, nell’ambito dei quali è prevista la realizzazione delle infrastrutture necessarie e l’adeguamento di quelle esistenti;
- attendere la nuova gara per l’affidamento del servizio d’igiene urbana, in modo da assicurare la presenza di personale operativo in numero sufficiente e adeguatamente formato, per garantire la regolarità di funzionamento del compostatore al massimo delle potenzialità.
Una sospensione, quindi, mirata ad una ripartenza a regime con i requisiti necessari a garantire un funzionamento ottimale del compostatore, nel rispetto delle norme che regolano il settore e in modo di cogliere il massimo dei benefici per la comunità, tra i quali l’apertura alla dimensione “locale” del trattamento del rifiuto organico.